MOSTRA “SARDEGNA ISOLA MEGALITICA. Dai Menhir ai Nuraghi, storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” – 2021-2022
PO FESR SARDEGNA 2014/2020 – Azione 6.8.3




Oltre 362.000 visitatori per la grande mostra “Sardegna Isola Megalitica” a Berlino, San Pietroburgo, Salonicco e Napoli, nei musei riaperti dopo la pandemia.
La mostra, attraverso quasi 200 reperti prestati dai Musei statali di Cagliari, Nuoro e Sassari, ha fatto conoscere e apprezzare la storia antica della Sardegna e l’unicità del suo patrimonio archeologico e paesaggistico a livello internazionale.
6 video di approfondimento sulle emergenze megalitiche immerse nei paesaggi sardi, 4 edizioni del catalogo scientifico in lingue diverse, brochure promozionali sui territori dell’Isola, recuperi in chiave green delle strutture allestitive, conferenze di approfondimento e visite guidate on line sui canali social dei grandi musei sede della mostra.
Si è conclusa con un assoluto successo in termini di numeri e ritorno di immagine a livello nazionale e internazionale, considerato anche il periodo pandemico nel quale si è svolta – la III fase del pluriennale progetto culturale di Heritage Tourism promosso fin dal 2015 dalla Regione Autonoma della Sardegna e dedicato alla valorizzazione dell’archeologia sarda nell’ambito del Mediterraneo.
Dopo le azioni sviluppate negli anni 2015 – 2019 con eventi scientifici di respiro internazionale tenutisi in Sardegna, a Cagliari, – ovvero un convegno di ricerca con la partecipazioni di studiosi da Italia, Tunisia, Germania, Grecia, Croazia, Spagna, Georgia e Russia nel 2017 e due grandi mostre “Eurasia” nel 2015 e “Le Civiltà del Mediterraneo” nel 2019 – la terza fase ha invece puntato sulla valorizzazione all’estero con la realizzazione dal dal 30 giugno 2021 all’11 settembre 2022 della grande mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” promossa nelle prestigiose sedi del Museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, del Museo Archeologico Nazionale di Salonicco e del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Qui l’esposizione è stata allestita con un strutture espositive e supporti iconografici e didattici, studiati appositamente e adattati ai diversi Musei, in alcune delle sale principali del percorso permanente accanto e in relazione alle sezioni preistoriche di ciascuno, al fine di consentire a tutti i visitatori di apprezzare le preziose testimonianze della storia della Sardegna – a molti sconosciuta – e di notare contaminazioni, comunanze stilistiche o interrelazioni culturali in epoche analoghe e contesti diversi. Il tutto in piena coerenza con il complessivo progetto scientifico pluriennale che ha inteso mostrare la centralità della Sardegna nelle rotte culturali mediterranee ed euroasiatiche.
Nonostante le ampie e diversificate restrizioni nell’accesso ai musei legate al periodo pandemico, nel complesso i visitatori nelle quattro sedi espositive, appartenenti a un ampio raggio di nazionalità e in primis a quelle dei Paesi ospitanti, hanno superato il numero di 362.000 (362.626), con un media giornaliera di oltre 1100 visitatori.
Curata, insieme ai conservatori delle quattro sedi espositive, dagli studiosi dei Musei nazionali sardi di Cagliari, Nuoro e Sassari – istituzioni che hanno prestato per l’evento quasi 200 reperti dal periodo recente e finale del Nolitico al II secolo a.C. – la mostra ha messo in luce nello specifico l’affascinante storia del megalitismo in Sardegna, di cui tuttora rimangono numerosissime e straordinarie testimonianze che connotano fortemente il paesaggio dell’Isola.
A rimarcare questo elemento, fondamentali sono stati i supporti didattici e gli approfondimenti multimediali – come i 6 video introduttivi e di accompagnamento alle sezioni espositive, realizzati nelle diverse lingue – che hanno mostrato al pubblico le architetture stupefacenti e i contesti paesaggistici di riferimento, assicurando un rimando costante ed vocativo tra reperti esposti e luoghi da visitare.
Un invito inevitabile a scoprire la Sardegna perfettamente in linea con l’obiettivo più generale di promozione della destinazione per l’Heritage Tourism, rafforzato dalla distribuzione al pubblico dei Musei di una brochure di 24 pagine in lingua, appositamente realizzata, dedicata alle diverse zone della Sardegna con riferimenti ai beni culturali, alle caratteristiche paesaggistiche, alle produzioni agricole e artigianali di eccellenza e infine alle tradizioni locali.
Per la mostra sono state pubblicate 4 diverse edizioni del catalogo scientifico di accompagnamento: in italiano, inglese, tedesco e greco, con distribuzione nei mercati librari internazionali. I testi scientifici sono anche stati tradotti in lingua russa. Nel complesso si è trattato di uno straordinario strumento di divulgazione della conoscenza giacché in molti casi costituisce la prima, o una delle poche pubblicazioni in queste lingue, interamente dedicata al patrimonio archeologico della Sardegna.
La campagna di comunicazione e promozione sviluppata dalla diverse sedi espositive ha visto l’adozione di diverse strategie. Nei musei di Berlino e San Pietroburgo si è puntato alla promozione digital con la realizzazione di video d’approfondimento dedicati alle diverse sezioni della mostra e tour virtuali guidati dai curatori tedesco e russo, con ampie risposte nei canali social: su Youtube il Neus Museum per esempio, con i suoi quasi 9.000 follower, ha fatto registrare una media di 25.000 visualizzazioni (che nel caso del primo video hanno superato addirittura quota 41.000) e i Tour Virtuali sono stati trasmessi anche sul canale Facebook del Museo di Berlino seguito da oltre 19.000 follower. A Salonicco invece, sono state messe in atto azioni specifiche di promozione nei confronti di guide turistiche, tour operator, mondo scientifico e accademico e le visite guidate libere e dedicate alle scuole hanno fatto registrare il tutto esaurito. Al Mann di Napoli gli ottimi risultati di pubblico (120.000 visitatori) trovano conferma dall’analisi delle interazioni sui social dedicati e dalle visualizzazioni della pagina-mostra nel sito del Museo che ha fatto registrare una media di 936 utenti al mese, con 46500 visualizzazioni nel periodo della mostra, per una durata media di visita di 120 secondi.
La mostra – presentata in conferenza stampa in Italia alla presenza dell’allora Ministro della Cultura onorevole Dario Franceschini presso la sede romana del Ministero e in collegamento con tutti i direttori dei musei ospitanti è stata inaugurata in tutte le sedi con la presenza e il coinvolgimento delle Ambasciate e dei Consolati italiani all’estero e degli Istituti Italiani di Cultura competenti ed è stata oggetto di articoli e servizi sui principali media sia esteri che italiani, comprese le tv nazionali dei diversi Paesi.
La III fase del progetto di Heritage Tourism promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna relativa alla mostra “Sardegna Isola Megalitica” ha visto un investimento complessivo finanziato dall’Unione Europea con i fondi POR FESR SARDEGNA 2014/2020 (Azione 6.8.3), di 1.200.000 euro compresa IVA, per tutti i diversi aspetti: dai trasporti delle 200 opere nei 4 Paesi europei alle assicurazioni, dall’allestimento alla grafica e alla stampa dei materiali, dalle produzioni video al catalogo, ecc.
Va segnalato – anche in un’ottica green seguita in tutto il progetto – che gran parte dei supporti espositivi prodotti per la sede berlinese e riutilizzati nelle altre tappe dove compatibili e/o necessari sono infine stati donati ai tre Musei sardi prestatori – Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Museo Archeologico Nazionale di Nuoro e Museo Archeologico Nazionale di Sassari – per consentire un loro utilizzo anche all’interno delle esposizioni permanenti di queste Istituzioni.
Oltre a ciò, per la movimentazione di alcuni dei reperti in mostra sono stati intrapresi studi specifici atti alla loro conservazione in aggiunta alle consuete azioni per il più corretto trasporto e allestimento dei materiali archeologici: lo specifico supporto realizzato per la Stele polimazone proveniente dalla Necropoli di Serra Is Araus (Oristano) oggi permette di esporre nuovamente al pubblico il reperto presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Allo stesso modo la movimentazione della scultura di uno dei Giganti di Mont’e Prama – uno dei pezzi che più hanno emozionato il pubblico internazionale – è stata realizzata dopo tutte le verifiche degli esperti e le autorizzazioni degli organi competenti, sulla base di un lavoro di équipe che ha visto il coinvolgimento di ingegneri, tecnici specializzati e conservatori per l’ideazione e la costruzione di una scocca tailor-made calibrata sulla struttura del Manneddu e di una base anti-vibrante ammortizzata sulla quale l’opera ha viaggiato ed è stata esposta.
La scocca appositamente costruita è stata lasciata nelle disponibilità delle Istituzioni culturali a cui la scultura appartiene, in modo che possa agevolare l’eventuale ulteriore movimentazione anche locale dell’opera.